martedì 1 ottobre 2013

Dialogo e missione


Giuro che stavolta non vi annoierò troppo ma c'è un pensiero che mi attanaglia la mente ed è più forte di me, devo condividerlo con voi.
Chi mi conosce sa che non sono un uomo che ama il dialogo, ovvero, non amo il dialogo nel significato che gli da il senso comune. Io dico sempre che se per dialogo s'intende il parlare di alcune cose e non essere libero di poter difendere la propria opinione sentendola, quindi, denigrare o non rispettata, se ci sono questi presupposti vuol dire che non esiste dialogo. La bellezza del dialogo sta nel poter esternare la propria idea, ascoltare l'idea della persona con la quale si entra in contatto e rispettarla. Questo procedimento, tuttavia, non implicita che si raggiunga un punto di vista comune. La bellezza del dialogo sta anche il lasciare all'altro la libertà di continuare ad abbracciare il proprio pensiero, anche se non lo condivido, anche se se per me dovesse risultare un pensiero “nemico” contro il quale iniziare una battaglia (naturalmente non una battaglia violenta). L'altro è libero di fare la stessa cosa con me ma deve lasciarmi lo spazio e la libertà di continuare a manifestare il mio pensiero.