giovedì 29 dicembre 2016

Vita e gioco

Credo fortemente che il gioco sia una parte essenziale della mia vita. Non lo scrivo perché a 34 anni mi diverto a fotografare, in giro per casa, un omino della LEGO che ha le mie sembianze o perché, ogni tanto, compro un set della stessa marca dell'omino (attività alla quale non mi dedico troppo perché dovrei avere un fondo economico solo per questo). Scrivo dell'importanza del gioco perché è anche tramite questo che riesco a ritagliarmi uno spazio personale e nuovo, uno spazio dove posso rilassarmi e riscoprirmi. Spesso, infatti, l'attività ludica mi fa divagare con la mente nello stesso modo in cui lo fa la lettura di un romanzo e chi mi conosce sa quanto sia importante, per me, leggere.
È per questo che trovo bello e interessante (almeno lo è per me) giocare con mia moglie. Immagino i sorrisetti maliziosi di chi legge questa affermazione. Tuttavia, la malizia è nell'occhio di chi legge e non nella penna di chi scrive (almeno in questo caso). Mi piace giocare con Angelica perché è nello stare insieme nel gioco, nello scherzo o nell'andare a mangiare una pizza (nella mia categoria "gioco" c'è un'insalata di attività) trovo un metodo per saldare il nostro rapporto: se non stiamo insieme nel gioco come possiamo affrontare insieme i momenti di difficoltà che si presentano nella nostra vita matrimoniale?

venerdì 23 dicembre 2016

In risposta a Michela Murgia

Twitter, si sa, è un mezzo riduttivo perché non riesco ad avere una discussione completa: i suoi 140 caratteri mi limitano. Per questo motivo voglio ampliare in questa sede una discussione che ho avuto mercoledì con la scrittrice Michela Murgia a seguito di una sua affermazione su Le Cronache di Narnia. Sembrerebbe, infatti, che la scrittrice abbia sconsigliato regalare l'opera di C.S. Lewis ai ragazzi per il motivo che questa è un'opera didascalica, che traveste una tesi (in questo caso il messaggio cristiano) in libro. Sembra che per la scrittrice, questa, sia un'operazione disonesta. Da lettore di Lewis mi sono quasi sentito in obbligo di porle alcune domande. Condivido, in questa sede, la discussione e quello che realmente penso.

mercoledì 21 dicembre 2016

Arriva Natale... come ogni anno

Ci risiamo! 
Come ogni anno abbiamo tirato fuori dai nostri soppalchi gli addobbi natalizi che abbiamo sistemato con cura nelle nostre case; i negozi illuminano di lucine colorate le nostre strade che diventano allegre e spensierate.
Come ogni anno il cantante di turno fa un bellissimo album con canzoni natalizie. Quest'anno è toccato alla Pausini ma Michael Bublé resta, ormai, un evergreen. Il suo swing natalizio ci accompagnerà fino al 6 gennaio.
Come ogni anno ci stiamo affannando per trovare il regalo giusto che possa far piacere ed emozionare le persone a noi care. Non voglio essere frainteso, è una bella cosa poter pensare in questo modo grazioso i nostri parenti e i nostri amici.
Come ogni anno ci sono le nostre polemiche sul Natale; sulla nostra identità cristiana e occidentale; sulla nostra cultura. Tuttavia, come ogni anno, c'è chi vuole cambiare il senso di questa festa con un colpo di spugna; c'è chi vuole lavarlo con parole che non "offendono".
Come ogni anno siamo qui per ricordare la bellezza di questa festa a chi, volontariamente e brutalmente, ne dimentica il Festeggiato. Purtroppo, noi, come buoi e asini, gli andiamo dietro.

giovedì 15 dicembre 2016

Mamma e Regina

Mamma celeste e mamma nostra,
purissima concepisti divina grazia.
Mamma immacolata, vergine in eterno
resa degna d'amore da dolce Verità.
Mamma dai buoni consigli
ammirata da noi che pace cerchiamo.
Mamma di Colui che ci salva;
di Colui che ci ha creati.
Dal tuo ventre Misericordia nasce.
Ti lodiamo e ti onoriamo
perché la tua prudenza ti rende perfetta.
La tua fede, esempio per noi,
ti rende potente e clemente.
I tuoi occhi rispecchiano divina santità,
per questo Sapienza ti scelse:
dimora fortificata ed eterne.
Dalle tue torri ci difendi dal Nemico.
Oro adorna le tue vesti
e Grazia si riflette su di esse.
In te l'alleanza trova nuovo essere
se passiamo dalla tua celeste porta
che con amore ci porta al Figlio.
Tu regina di un regno

mercoledì 14 dicembre 2016

Maria, porta del cielo

Qualche giorno fa ero a Napoli nel mio quartiere di origine. Approfittando dell'invito ad un matrimonio, io e mia moglie siamo rimasto a casa di mio padre anche per la festa dell'Immacolata. Naturalmente, siamo andati a messa nella parrocchia del rione. La messa era presieduta da un nostro amico e alla fine di questa siamo andati in sagrestia per salutarlo. Qui abbiamo incontrato il parroco che, essendo nuovo, non mi conosce. Lui mi guarda e non mi chiede chi sei, non si presenta ma con nonchalance mi chiede: "Vuoi bene a Maria? Quanto vuoi bene a Maria?"

lunedì 5 dicembre 2016

Salvezza e relazioni

L'uomo, fortunatamente, è un essere sociale. Noi, infatti, siamo al mondo per stare in relazione con gli altri. Da soli non troveremo mai la fonte della nostra salvezza. Lo sapevano bene gli apostoli di Gesù che furono mandati in coppia per annunciare il Vangelo; lo sapevano le prime comunità cristiane che, tra persecuzioni e violenze, trovavano forza in quel Cristo che si manifesta nello stare insieme ("Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" - Mt 18,20). La realtà comunitaria, insomma, è uno dei cardini dell'essere cristiani. Certo, ci sono le eccezioni degli eremiti ma, appunto, sono delle eccezioni ma anche alcuni di loro hanno trovato la necessità di riunirsi in comunità.

mercoledì 23 novembre 2016

Persona al centro

Mi perdoneranno Gennaro Cicchese e Giovanni Chimirri, autori del testo Persona al centro, se provo a scrivere qualche cosa sul libro che hanno pubblicato. Il volume è un manuale di antropologia filosofica e al suo interno sono descritti, con una chiarezza straordinaria, i lineamenti di etica fondamentale.
Tuttavia, voglio partire da tre quesiti che sono sorti durante la lettura del testo e nel quale ho trovato risposta. Inizio dal titolo. Perché la persona è al centro? Perché, in un mondo costellato da tante visioni e strutture del sapere, la persona, intesa come essere razionale, relazionale e come soggetto spirituale incarnato, resta il punto di riferimento per ogni indagine filosofica ponendo le basi metodologiche di una filosofia dell'uomo in rapporto a quella morale. Come scrivono gli autori "si è rilevata la centralità e il valore antropologico della filosofia, cioè il fatto che è una disciplina dell'uomo e per l'uomo" (Persona al centro, pag. 26).
Il secondo quesito è di tipo "disciplinare": perché muoversi sul terreno dell'antropologia filosofica? Perché essa è un pensiero sull'uomo dal valore universale, uno strumento che può essere d'aiuto nel dialogo con l'umanità intera. L'antropologia filosofica, infatti, diventa strumento per la costruzione di un nuovo umanesimo dopo quello illuminista, scientista e laicista (Ibidem, pag. 718). Tuttavia, questo percorso di costruzione non è prerogativa dell'antropologia filosofica: quest'ultima cammina insieme all'etica fondamentale e al pensiero cristiano. Queste tre forme di pensiero, infatti, accompagnano gli autori del testo nella stesura del manuale.

domenica 20 novembre 2016

Pregare Dio per i vivi e per i morti

Parto difficile
se non fatto con il cuore.
Resta aperta la porta
per tanti che incontriamo
e tanti che abbiamo incontrato.
Facciamoci uno con i loro dolori,
giacendo con essi,
amandoli con Verità,
ancorandoli alla realtà.
Praticando con parole
regalate dal Padre;
raccolte dal Figlio;
Esaltate dallo Spirito.

sabato 19 novembre 2016

Sopportare pazientemente le persone moleste

Monito per tanti, monito per me
che impaziente cammino per strade:
sgomito per passare;
scanso fastidiose parole.
Stretta porta non lascia scura via di uscita.
Sbraito ad insistenze;
ad abbracci non richiesti;
a persone non desiderate
in attimi che fuggono
con azioni che sfuggono.
Noi molesti dimentichiamo
di osservare trave dolorosa
che ciechi e fermi ci rende.
Esempio non prendiamo da Padre 
che ama popolo irrispettoso.
Esempio non prendiamo da Figlio
che sofferente porta noi sulla croce:
molesta ci inchioda a vita e Verità
salvando la nostra esistenza.

mercoledì 16 novembre 2016

Perdonare le offese

Stretta di mano chiarificatrice
reciprocità di azioni
che tendono ad unità profonda.
Non è questione numerica:
settanta il sette è sempre poco.
Non è conveniente azione
che ricerca con ombroso velo
una pace difficile da raggiungere.
Catena saldata per unire
anime lontane nel pensiero
ma salde se cercano Verità.
Abbraccio materno
che in seno racchiude volontà divina:
da cuore di uomo spezzato
nasce perdono umano
ma di natura divina;
dal cuore è concepito
per addolcire la nostra vita
in, spesso, amare convivenze.

venerdì 11 novembre 2016

Consolare gli afflitti

Dualità distinta
quella che ci forma.
Corpo e anima
inscindibili ci guidano.
Feriamo essi e cure abbisogniamo.
Di corpo ferite
con amore curiamo.
Fasciare con amore,
con carità medicare.
Anche l'anima si ferisce:
peccati, aridità, tristezze,
desolazione e angustie
lasciano sentore di solitudine
ad anime ritenute forti,
che lamentano al Padre 
le proprie debolezze.
Rinforzo d'amore diventiamo
per chi scoraggiato
àncora di salvezza cerca.

mercoledì 9 novembre 2016

Ammonire i peccatori

Da tanti dimenticata
pratica di salvezza.
Dolce correzione
e non cieco velo
su nostre colpe.
Venduta al Mercato,
comprata da Mammona,
barattata con finta libertà.
La Verità non muore,
instancabile continua a lottare.
Uomini coraggiosi
non vendono la vita
in nome di morale
più dolce alo sguardo
ma amara per l'anima:
non porta frutto;
non ama la persona,
non la guida alla salvezza.

lunedì 7 novembre 2016

Insegnare agli ignoranti

Rapporto dialogico
a volte univoco
trova forte senso in epoca nuova.
Frastornati da informazioni
ubriacati da notizie
perdiamo il senso della scoperta.
Ignoranti noi siamo
perché non vediamo
Verità nascosta nel cuore di Dio
che salva la vita
e amplia la mente.
Troppi falsi maestri vogliono istruirci,
troppi falsi miti vogliono plasmarci.
Approfittano di noi,
paradossi del Vangelo,
che con fede vediamo
la Verità che ci libera,
con amore ascoltiamo
veri maestri di speranza.

sabato 5 novembre 2016

Consigliare i dubbiosi

Come le tue amati sorelle
figlia fedele e di Fede
che, con amore di madre,
ci guida verso gli altri.
Primogenita, tu;
anime dubbiose, noi.
Di fronte ai bivi dei cammini
ci porti e ci guidi.
Certezza della Vita; 
evangelico Sì o No
vuoi che consigliamo.
Scientifico dubbio
portatore di progresso
non vale per cammino divino:
Il dubbio aiuta la ricerca
ma sostegno di Verità
essa richiede
e non a tutti è dato esserlo.
Degno consigliere
è colui che ci indica la stretta via
e non ci lascia spaziare
in larghi viali alberati.

martedì 1 novembre 2016

200 anni di missione

Dal 30 ottobre al 1 novembre si è tenuto a Sacrofano, nei pressi di Roma, il raduno nazionale di tutti coloro che condividono la spiritualità dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Laici e consacrati si sono incontrati insieme per festeggiare i 200 anni di questa bella congregazione fondata nel 1816 da Sant'Eugenio de Mazenod. Non potevo mancare, sono un laico associato al carisma della congregazione e assolutamente volevo esserci ed è stata un'esperienza bella per tre motivi di natura personale: umano, comunitario e spirituale.
Dal punto di vista umano è stato bello rivedere persone  che da tanto non vedevo (l'evento ha coinvolto persone provenienti da tutta Italia). Certo, è stato difficile fermarmi con tutti, eravamo tanti, ma anche una pacca sulla spalla è bastata per sottolineare la bellezza di condividere il cammino insieme; rendersi conto che le nostre distanze sono colmate da Gesù Cristo e che la condivisione dello stesso carisma ci unisce più delle tante parole non dette ma conservate nel cuore.

mercoledì 26 ottobre 2016

Amo ergo sum

Da soli non possiamo stare. Questo è un dato di fatto: l'uomo è nato per essere un animale sociale. L'altro è importante per la nostra persona perché senza di esso non avremmo uno specchio in cui rifletterci, non avremmo un contraltare per le nostre vite, non avremmo qualcuno da poter amare.
La persona, infatti, è al centro e matura la sua individualità in un clima di relazione e di incontro che mette in risalto il suo nucleo vitale che è fondato su amicizia e reciprocità. Una persona non può sussistere senza amore: ricevuto e donato. Il dono, infatti, è un aspetto importante della nostra vita. Serve per saldarci agli altri: non c'è cosa più bella che donarsi agli altri. Naturalmente noi ci aspettiamo che questa azione donativa sia reciproca, io aggiungo che deve assolutamente esserlo per creare un'unione dialogica: l'amore più bello, quello più puro e vero è quello fondato sul dialogo tra due persone diverse.

giovedì 20 ottobre 2016

Una persona nuova

Qualche mese fa ho letto un libro dove si sfatava il falso mito del Medioevo come periodo oscurantista e il ruolo giocato dal cristianesimo nel porre le basi delle scoperte scientifiche dei secoli successivi (La genesi della scienza, J. Hannam, D’Ettoris, 2014). Ora, sono alle prese con un libro che sta confermando un'idea che avevo e che i "grandi" pensatori hanno sempre nascosto o travisato (un po’ come hanno fatto per il Medioevo): il cristianesimo pone le basi del processo di personizzazione, cioè la coscientizzazione della persona, dell’individuo come ente a se stante (La persona al centro, G. Cicchese, G. Chimirri, Mimesis, 2016). È stato il cristianesimo che, ereditandone il concetto dalla filosofia classica, ha portato a compimento il concetto di persona. Non bisogna stupirsi di questo. Tant’è vero che la salvezza, nella dottrina cristiana, è individuale. Certo, passa per la comunità e per i fratelli ma è l'individuo che si salva o meno.

giovedì 13 ottobre 2016

Fenomenologia di Batman

Ammettiamo, per ipotesi, che nel mondo reale esista un personaggio come Batman (del quale sono un fan), che le strade della nostra città siano controllate dal cavaliere oscuro della DC Comics e che con la sua abilità, forza e strumenti (e denaro naturalmente) combatte il crimine. 
Ammettiamo, sempre per ipotesi, che su questo personaggio ci sia un dibattito pubblico sulla giustezza o meno delle sue azioni. Voi da quale parte vi schierereste? Fermarlo o no? Un personaggio del genere, anche se affascinante, può ricorrere alla giustizia personale, anche se è senza morti (ricordiamo che Batman non ammazza i suoi nemici ma permette alla polizia di arrestarli), anche con l'utilizzo di armi bianche (che sempre armi sono)? Secondo me, da fan, la risposta è negativa e lo è per due motivi principali: uno di natura sociologico e un altro di natura filosofico.

giovedì 6 ottobre 2016

Passioni dell'uomo, passione per Dio

Tutti, nessuno escluso, abbiamo qualcosa che ci appassiona (almeno spero che sia così). Può essere uno sport, la lettura, la scrittura, la fotografia o anche il semplice passeggiare in un parco, tutte queste cose (ma la lista può essere lunga) sono parte di noi.
Il problema è che con la parola "passione", spesso, ci riferiamo a qualcosa di negativo, quasi sembri sbagliato averne una. Nei secoli passati ogni passione veniva etichettata negativamente. Fortunatamente il nostro pensiero si è evoluto: il problema reale non è la passione in se ma quanto spazio occupa nella nostra vita. 

mercoledì 28 settembre 2016

Un caffè svela chi siamo

Il modo con cui prendiamo il caffè è indicatore della società in cui viviamo. Spero che tutti sappiate cos'è una macchinetta napoletana e della filosofia (perché di tale si tratta) che ne contraddistingue la preparazione del caffè. Un procedimento lento per il quale serve tanta pazienza. Eduardo de Filippo, nella commedia Questi fantasmi, ne descrive, in una scena, la minuziosa preparazione. In poche parole chi vuole prendere un buon caffè napoletano deve sedersi e aspettare. 
Purtroppo noi non ce la facciamo. Le nostre case sono piene di macchinette che, inserendo semplicemente una capsula o una cialda, ti prepara un caffè in poco tempo. Senza demonizzare questa nuova tecnologia (io sono il primo ad avere una di queste macchinette in casa), quello che voglio dire è che, spesso, siamo costretti ad essere veloci e la tecnologia non ci aiuta in questo. Quante cazziate, per esempio, per non aver letto una Email nel momento preciso in cui è arrivata?

martedì 27 settembre 2016

La mia Forza

Pugnalato dalla mia ombra,
veloce ma con dolore
il mio essere si ribella
a me che gli di senso.
Maschia vita viene meno
in momento delicato
ma la forza la ripongo,
con decisione e voglia,
in Cielo che non abbandona.
Speranza per la mia debolezza,
spinta per la mia impotenza.
Inerme aspetto e attesa, purtroppo,
logora la mente che viaggia.
Desio di padre non accettato dal figlio
che tarda a venire
mentre le braccia lavorano 
e lo spirito intraprende la Via,
dettata dalla Verità
e che, di sicuro, porta a Vita.

domenica 25 settembre 2016

I babbà di Dio

"Haje voglia 'e mettere rum, chi nasce strunz' un po' addivintà babbà". Questo è un proverbio della tradizione napoletana, è la versione un po' volgare di "chi nasce tondo non muore quadro" e rispecchia in pieno la dinamica pregiudiziale degli uomini. In effetti, spesso è vero, i difetti che abbiamo non si cancellano, si possono limare, addolcirli ma mai eliminare (anzi, credo fermamente che con l'età questi peggiorino). Tuttavia, se per noi uomini vale questa logica per Dio non è così e, per spiegarmi meglio, continuo ad usare la metafora del babbà (do per scontato che tutti sappiano cosa sia, se non fosse così rischiate la scomunica e potreste bruciare all'inferno per aver peccato di blasfemia).

giovedì 22 settembre 2016

Gli autunni della vita

Oggi, 22 settembre, cade l'equinozio di autunno. Vuol dire che, le ore di luce equivalgono a quelle di buio. Forse non è proprio così ma il concetto è che da domani le giornate si "accorciano", avremo sempre meno ore di luce.
Oggi, 22 settembre, inizia l'autunno, l'ennesimo autunno di questa parte di pianeta, il 34° autunno della mia vita. Una ciclicità che si ripete da sempre (a parte qualche parentesi durante le glaciazioni), che, spesso, ci dona una sensazione di monotonia e che, a volte, ci angoscia. La ciclicità delle stagioni e di tutti i processi naturali (vita-morte per esempio) mi ricorda una cosa: ci affanniamo per tante cose, sempre le stesse cose, cadiamo per queste e dimentichiamo il nostro sostentamento principale; ci affanniamo per cose futili e perdiamo di vista la nostra linfa vitale. La liturgia odierna, nella Prima Lettura, lo ricorda meglio di come io possa scriverlo: 

mercoledì 21 settembre 2016

Un "Love" ci seppellirà

Carissimo social network dal nome Facebook, stamattina la tua applicazione sul mio iPhone mi ha dato il buongiorno con il pensiero che pubblicato come foto in questo post-lettera che ti scrivo.
Io non capisco se gli ideatori di questa cosa hanno in mente ciò che significa per tante persone nel mondo la parola "pace" e se si rendono conto che questa cosa dei cuoricini è una grande cavolata. La pace, è vero, inizia con l'amore ma quest'ultimo non si promuove in questo modo, anzi, non si promuove affatto. L'amore - quello vero, incondizionato, gratuito e fraterno - non va promosso ma va incarnato in ognuno di noi e testimoniato con la vita. Magari i tuoi collaboratori, caro Facebook, hanno trovato questa iniziativa carina ma ti posso garantire che un siriano, un sudanese, un israeliano o un palestinese (solo per fare alcuni esempi) non sanno che farsene dei tuoi cuoricini: le bombe sulle loro teste continuano a cadere e un "Love" sul tuo social network non impedisce questa atroce e concreta realtà. Usare un "Love" non smuove il cuore di coloro che promuovono l'odio; non da coraggio a coloro che sono chiamati a governare le nazioni e non rompe le catene della paura che impedisce di prendere le giuste decisioni per fermare i conflitti.

giovedì 15 settembre 2016

Stabat Mater Dolorosa

Non sono una madre (e per ovvi motivi fisici non lo sarò mai) quindi non potrò mai comprendere a fondo il dolore che come una spada trafisse il cuore di Maria ai piedi della croce su cui era inchiodato Gesù. Non potrò mai capire le sue lacrime nel vedere le sofferenze di suo figlio causate dai nostri peccati e non per una Sua colpa. Innocente immolato per noi, questa è la causa maggiore del dolore di Maria. Una madre, inoltre, spera di non sopravvivere ai suoi figli. Ricordo con dolore le lacrime di mia nonna alla morte di mia madre. Tutti soffrivamo, certo: noi figli avevamo perso la madre e mio padre la moglie, la sua sposa. Tuttavia, mia nonna aveva perso la figlia e, ancora oggi, non credo che riusciremo mai a comprendere il suo dolore di madre.

martedì 13 settembre 2016

Burocrazia a dieta

Lo scrivo con la sincerità e la schiettezza che mi distingue: fare la dieta è una rottura di scatole. Stare attento a cosa mangio, a quanti zuccheri posso assumere, quanto vino da bere (per non parlare del caro e amato carboidrato eliminato quasi del tutto). Tuttavia, da quando ho un regime alimentare attento, ne sento tutti benefici: niente bruciore di stomaco, leggerezza e anche, perché no, piacere nel mangiare cose buone quando ho il pasto libero.
Perché scrivo questo? Non certo per aggiornare chi legge sul mio regime alimentare ma per condividere un pensiero che da due giorni mi riempie la mente: e se la macchina burocratica dello Stato facesse la dieta? So che è uno sfogo populista (ma ne siamo sicuri?) ma sto odiando il bailamme che mi fanno fare gli uffici pubblici. La burocrazia, purtroppo, rende lo Stato pesante, facendolo assumere dei tempi pachidermici che per snellirli, spesso, si ricorre a pratiche poco legali. Nota bene, non dico di annullarla del tutto ma di snellirla, velocizzarla.

lunedì 12 settembre 2016

Vacanze: lumaca e bambino

Eccomi ritornato dalle mie vacanze. Chi se ne frega, direte voi. Avete ragione, aggiungo io ma continuo a scrivere questo pensiero che mi balena nella mente da qualche giorno.
Come sono stato in vacanza? Bene. Mi sono rilassato in terra sicula e, anche se ho guidato tanto (più di 3000Km in tre settimane), la mente e il corpo si sono rilassati a dovere. Come ho vissuto queste vacanze? C'è una foto che ho scattato (quella che accompagna questo post) che è il riassunto di quello che sto per scrivere.
Nella foto, scattata a Sambuca di Sicilia, c'è un primo piano di una statua di una lumaca e sullo sfondo dei bambini che giocano che, spensierati, inseguono il loro pallone. La statua, sulla sua base, aveva inciso una frase tratta da Elogio della lentezza di Lamberto Maffei: "In un mondo che corre vorticosamente, con logiche spesso incomprensibili, la lentezza si affaccia alla mente con prepotenza, come una meta del pensiero." Lentezza e gioia innocente dei bambini, in questo modo ho vissuto le mie ferie.

martedì 30 agosto 2016

Nell'Amore c'è la Verità

C'è una frase che mi risuona in mente dagli anni dell'università che mi ripetevano i miei colleghi universitari (soprattutto quelli che si ritenevano lontani dalla fede) per il gusto di provocarmi. Essi mi dicevano che Sant'Agostino disse "ama e fa ciò che vuoi" dando a questa frase un significato giustificatorio ad ogni atteggiamento e scelta di vita.
Oggi come allora continuo a far notare che il santo vescovo di Ippona non voleva dare giustificazioni a tutti gli atti che ci passano per la mente perché "basta che c'è l'amore".  Questa frase, infatti, andrebbe contestualizzata nel brano dell'omelia dalla quale è tratta: "Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene”. Tuttavia, sappiamo benissimo chi è il nostro amore: Dio. Egli, infatti, è nostro amore ed è il Lui che noi troviamo consolazione e, quindi, ispirazione per le nostre azioni. L'amore che intende Agostino non è, dunque, giustificazione ma faro che non deve farci perdere di vista le virtù descritte nelle parole di verità contenute nelle sacre Scritture. In questo modo faremo le cose secondo amore. In questo modo saremo salvi. In questo modo avremo in dono la vita eterna perché ne avremo posto le fondamenta su questa terra.

lunedì 29 agosto 2016

Da aratori a buoi

Ieri ho scritto del fatto che il lavoro nobilita perché è tramite esso che l'uomo può raggiungere la sua dignità tramite uno stato di vita autonomo e indipendente. È tramite il lavoro che l'uomo è degno di attingere alle bellezze e alla vita che Dio vuole donarci. Ho ricordato che San Paolo ci ha detto che "chi non vuole lavorare neppure mangi" (2TS 3,10).
Tuttavia, come qualcuno mi ha fatto notare, il lavoro rischia di farci diventare delle bestie. Esso, infatti, non può essere l'unica nostra ragione di vita. Questo è un peccato contro Dio. Gesù ci ricorda che "non si può servire Dio e Mammona" (Mt 6,24). Vivere solo per il lavoro ci trasforma in esseri che non sono in grado di amare. Quante famiglie sfasciate perché il lavoro viene messo al primo posto rispetto al marito o alla moglie (per non parlare del rischio di trascurare i figli). Quante famiglie distrutte perché spesso non si lavora per vivere ma per sopravvivere. Quante amicizie non coltivate e quanti bisogni di altri non visti perché "ho da lavorare".

domenica 28 agosto 2016

Il lavoro nobilita

Credo, e non per pura e cieca fede, che fare lavori in casa porta giovamento alla nostra vita (oltre che alle proprie tasche). Lo scrivo perché in questi giorni, dopo quasi due anni di abbandono, insieme a mio suocero, ho dato un senso al mio terrazzino di casa. Finalmente, da quando sono sposato con Angelica, è vivibile anche questo lato della casa e, se devo essere sincero, sono orgoglioso di me stesso (me la suono e me la canto).
Sono orgoglioso perché ho visto trasformare questo ambiente dell'appartamento da deposito di mattonelle e altre cianfrusaglie a luogo di cena e cura delle piante; dove poter leggere (e perché no, pregare) con tranquillità. Sono contento di questo perché so che questo cambiamento viene dal mio sudore, perché l'ho visto evolversi.

giovedì 25 agosto 2016

Evoluzione dello sciacallo

Non so come funziona nelle altre parti del mondo ma in Italia, ogni volta che avviene una tragedia per la quale l'unica cosa che possiamo (e dobbiamo) fare è stringerci intorno alle persone colpite e trovare dei modi concreti per aiutarle, subentra uno strano essere mitologico metà essere umano e metà stronzo (non mi piace essere volgare sul mio blog ma non mi viene in mente altro aggettivo): lo sciacallo.
Fino a qualche decennio fa, con la parola sciacallo, si soleva descrivere colui (o colei, le donne non sono esenti) che in caso di calamità naturali (terremoti, alluvioni, incendi, ecc.)  o in situazioni di guerra (o guerriglia) approfittava del disordine per un proprio tornaconto: rubare nelle abitazioni o negozi ormai distrutti. Con il tempo a questo termine è stato aggiunto un ulteriore significato: sciacallo è colui (o sempre colei) che il proprio tornaconto lo aveva non solo più rubando materialmente nelle case altrui ma depredando i fondi stanziati per una determinata calamità. In questo nuovo caso non sono presenti solo i politici, burocrati corrotti ma anche associazioni umanitarie e semplici cittadini che vedono in una tragedia una fonte di guadagno a scapito della popolazione.

sabato 20 agosto 2016

I cattivi restano cattivi?

Lasciamo stare che il film della Warner Bros targato DC Comics mostra dei cattivi che alla fine non sono così cattivi, vorrei soffermarmi su due cose che mi sono venute in mente mentre guardavo Suicide Squad.
La prima è che per far cambiare qualcuno, convertirlo ad un atteggiamento più umano, restando nel tema del film, far fare cose da eroi ai cattivi, c'è bisogno di una spinta iniziale. Gli strani eroi del film hanno un chip nel collo che alla più piccola disobbedienza li fa esplodere. Sono del parere che la coercizione non è sempre un metodo corretto (anche se in alcuni casi specifici potrei fare un'eccezione) quindi non la auspico. Quello che voglio dire è che, nel film, se i cattivi sono tali resteranno tali se non gli dai un obiettivo. Non volevo entrare nel religioso ma alla fine cedo. Dio ha per tutti noi un progetto di redenzione al quale possiamo aderire o meno. Può capitare che noi da quel progetto deviamo e può capitare che Dio con delle bastonature che manco immaginiamo vuole portarci sulla retta via. Naturalmente ci lascia la libertà di scegliere ma intanto una seconda opportunità ce la da. Quindi, tornando al discorso iniziale, per cambiare ci vuole una spinta ma questa non può essere coercitiva ma deve lasciare libera altrimenti non c'è conversione.

venerdì 19 agosto 2016

Amore di mamma, Amore di Dio

Nei giorni della scorsa settimana che ho passato a Napoli a casa di mio padre mi è tornato in mente un episodio. Il mio quartiere, Chiaiano, negli ultimi anni, è diventato famoso per la discarica che una decina di anni fa fu aperta all'interno del territorio del quartiere. Ci furono manifestazioni, scontri. In quei giorni alcune strade sembravano scenari di guerra. Tuttavia, non è questo l'episodio che voglio raccontare. 
Qualche anno prima (credo sia stato il 2001) mia madre era ancora viva. In quel periodo, era il mese di maggio, si iniziava a parlare di discarica a Chiaiano e alcune associazioni organizzarono un corteo che voleva simulare il funerale del quartiere.
Fui coinvolto anche io in questa finta processione funebre. Mi misero un vestito lungo bianco e un cappuccio,  in poche parole sembravo un appartenente del Ku Klux Klan. Passammo per la strada in cui affaccia il mio terrazzo e lì c'era mia madre. Incredibile, mi aveva riconosciuto. Coperto, incappucciato e mi aveva riconosciuto esclamando, con un sorriso, dal nostro terrazzo: "Staje sempre mmiezo! (Stai sempre in mezzo!). In poche parole mi aveva riconosciuto.

sabato 30 luglio 2016

Obbedienza sponsale

I religiosi (frati, suore, appartenenti a ordini religiosi) hanno qualcosa di misterioso e affascinante: il loro coraggio nell'abbracciare i voti di castità, povertà e obbedienza. Questi tre, chiamati consigli evangelici, perché "consigli" non appartengono solo a chi abbraccia la vita religiosa ma a tutti. Anche noi laici siamo chiamati alla castità, povertà e obbedienza nello stato in cui viviamo. Scrivo questo perché, l'altro giorno, leggendo alcune riflessioni sull'obbedienza ho pensato: "a cosa serve l'obbedienza per la mia vita di coppia?"
Io credo fermamente all'obbedienza reciproca nella coppia di sposi perché, come disse Benedetto XVI il 23 aprile del 2009, "i nostri contemporanei hanno bisogno di scoprire questa obbedienza, che non è teorica bensì vitale, che è un optare per alcune condotte concrete, basate sull'obbedienza al volere di Dio, che ci rendono pienamente liberi. Le famiglie cristiane con la loro vita domestica, semplice e gioiosa, condividendo ogni giorno le gioie, le speranze e le preoccupazioni, vissute alla luce della fede, sono scuole di obbedienza e ambiti di vera libertà." Perché, aggiungo io, l'obbedienza è la massima espressione della libertà perché l'obbedire equivale a sacrificare la propria volontà e divenire, in questo modo, servo di tutti.

venerdì 29 luglio 2016

Famiglia: amore plasmato

Sono poche le certezze che ho nella vita. Una di queste è che Dio plasma ogni giorno la mia vita di coppia: Dio dà a quest'ultima la forma che più gli aggrada. Come è possibile che io e Angelica (mia moglie) gli permettiamo questo? Semplice: mettendo Lui al primo posto, rispetto alle nostre persone, ai nostri bisogni, siamo pronti ad accettarci per quello che siamo. L’amore, lo penso da quando ho una coscienza cristiana (spero di averla in verità), è sempre una questione di allenamento. Mettendo Dio al primo posto siamo sempre pronti a mettere l’altro prima di noi. Questo accade dalle piccole alle grandi cose: dal mettere (nel mio caso) Angelica prima di una partita importante del campionato, all’andare a fare controvoglia delle analisi che riguardano la nostra vita di coppia.

martedì 19 luglio 2016

Il Regno

Cardine della vita
Essenza dei miei giorni
Supporto per la mia mente
Tesoro del mio campo
Perla da non gettare a porci
Dolore da condividere
Granello di fede
Bastone che da forza
Gioia da donare
Messaggio da annunciare
Speranza da anelare
Il resto è nulla.

lunedì 18 luglio 2016

Freccia Azzurra: storia di vocazioni

Francesco è un bambino povero che è costretto a lavorare in un cinematografo per poter tirare avanti e aiutare la sua famiglia. A lui piace un trenino, Freccia Azzurra, che ogni mattina vede nella vetrina della Befana che, lungi ad essere la benefattrice che noi tutti conosciamo, lo manda via perché sicuramente non ha i soldi per poterlo comprare. I giocattoli della bottega, a questo punto, decidono di andare dal bambino, decidono di (auto)regalarsi a Francesco e iniziano il loro viaggio per le strade della città alla ricerca del ragazzo.
Tuttavia, come spesso accade nel percorso di ogni vita, quello che noi riteniamo giusto per gli altri non lo è per la nostra esistenza e la nostra realizzazione. Nella loro avventura, infatti, i giocattoli vengono attratti da altri personaggi che incontrano nel percorso verso Francesco e che,in quel momento, sembrano aver più bisogno di loro rispetto al fanciullo. Lo stesso Freccia Azzurra resterà nelle mani del figlio di un "vero capostazione". E Francesco? Aiuterà la Befana in un'operazione di poesia che la spingerà ad assumerlo nella propria bottega.

domenica 10 luglio 2016

Un drappo per L'Europa

Sarò breve e conciso: due pensieri a freddo (molto a freddo) sull'Europa a qualche settimana della cosiddetta Brexit. Il primo, di natura politica (in verità lo sono entrambi), mi spinge a pensare che non sarà certamente la fuoriuscita della Gran Bretagna dalla UE a far cadere nel baratro il Vecchio Continente. L'Europa, infatti, è sempre esistita e va al di là degli accordi (per lo più economici) tra i vari stati. Gli stati europei, anche quando non esisteva la UE, sono sempre stati forti al punto di allearsi tra loro quando un nemico comune ne insidiava la libertà (esempio è l'assedio di Vienna da parte degli Ottomani oppure la battaglia di Lepanto); sempre essi hanno ritrovato la forza per combattere i nemici interni quali il nazismo e il fascismo (un po' meno coraggiosi contro il comunismo).

venerdì 17 giugno 2016

Visitare i carcerati

Anelate libertà,
quella che volontariamente
con vili atti avete perso.
Abbraccio di Padre vi attende,
parola di Figlio vi arriva,
alito di Spirito vi trasforma,
ma voi attendete, 
ascoltate e abbandonatevi.
Noi inermi tendiamo la mano,
figli della Speranza come noi siete.
Strumenti di Misericordia,
se vogliamo siamo,
la nostra libertà a vostra disposizione
respiro per la vostra anima,
perla in campo che amate.
Desiderio non perdete
la vita vi aspetta
e noi vi prepariamo ad essa.

mercoledì 1 giugno 2016

Visitare gli infermi

Voi, nuovi cristi in croce,
volti sofferenti,
lacrimanti, occhi rigano il viso,
il vostro e il nostro.
Finto pietismo non volete
ma carità che riempie,
con delicatezza di madre,
la vostra giornata.
Noi attoniti restiamo 
di fronte al vostro dolore.
Le nostre mani puliscono i vostri corpi,
le nostre gambe vi guidano,
la nostra bocca parla per voi,
i nostri occhi vi descrivono strada.
Bende vi cambiamo
pulendo le vostre ferite
lasciando il nostro egoismo
diventando uno con il vostro dolore.

venerdì 27 maggio 2016

Ospitare i pellegrini

Un dovere sacro
dinanzi al quale,
con amore di uomini,
non possiamo restar indifferenti;
perché dinanzi a questo
incontriamo il Padre:
è lui che ci fa visita.
Dimenticar non dobbiamo
che tutti peregriniamo
in terra che incontra il Figlio.
Lo Spirito ci aiuta
a riconoscer fratelli,
ad ascoltare fratelli,
ad aprire le nostre stanze
a chi anela un aiuto di figli.
Segno primario di vita,
battito di cuore aperto agli altri,
senza il quale lo spirito muore.


giovedì 26 maggio 2016

Seppellire i defunti

Umana pietà
verso fratelli
che presto o tardi
ci hanno preceduti
in celeste regno.
Accompagnati in sofferenza:
mani strette 
anche a chi ci è stato nemico,
lacrime misericordiose
che bagnano i nostri visi
anche per chi si è battuto contro noi.
Il dolore ci abbraccia
ma intimoriti continuiamo
in non facile compito.
Moderni Tobia
in un mondo che, egoista,
dimentica sorella Morte,
che la relega
in lontano incubo;
che la teme
come nero telo
il quale cala sul sentiero
ma speranza non ci toglie.

mercoledì 18 maggio 2016

Dar da bere agli assetati

Acqua, elemento di vita:
altrimenti non possiamo,
altrimenti non viviamo.
Ancora tanto anelato
da chi arsura condivide
con chi triste,
di questa, ne farebbe a meno.
Attratto dal basso
si dona a tutti,
senza alcuna differenza.
Più dell'oro la sua sostanza
ad averlo ci si sazia
perché dona forza e vita.
Se non deturpato
da insana umanità
lascia trasparire la sua bellezza,
ciò che lo circonda.
Acqua, segno di purezza
e di nuova umanità.

lunedì 16 maggio 2016

Dar da mangiare agli affamati

Se ho fame di pane
Vorrei mangiare.
Bisogno primario
di vita da vivere
e non sopravvivere.
Come me anche il fratello
necessita nel bisogno.
Via per il Paradiso
è aiutarlo con carità.
Invitarlo con amore
al desco che
Provvidenza ha pensato 
e ci ha donato.
La mano tesa
in onesto regalo
che impetuoso apre il Cielo.

venerdì 13 maggio 2016

Vestire gli ignudi

Non è questione di fede
ma umana tensione.
Padri misericordiosi
esempi per i figli.
La tunica doniamo
a chi, con tenera richiesta,
muta e umile,
la richiede per la sua vita.
Faremo a loro con amore
quello che il Figlio,
con esigenza divina,
richiede per sua volontà.
La nostra avarizia è condannata,
non sarà nostro il Regno
ma da basso guarderemo
chi caritatevole ha donato
il mantello che in inverno
riscalda le membra.