venerdì 25 marzo 2016

La misura dell'amore

Per noi cristiani esiste l'unità di misura dell'amore. Non è un semplice "tanto" (quanto mi vuoi bene? Tanto), è un vero e proprio quantitativo di amore: la vita. Chi ce lo insegna è Gesù. È Lui, infatti, che ha istituito questo modo di misurare l'amore; è Lui che ha amato il mondo fino a sacrificarsi per tutti sulla croce addossando sulle sue spalle le nostre colpe.
Proprio in questo giorno del Venerdì Santo noi ricordiamo questa bellissima novità: donare la vita per chi amiamo come Gesù l'ha donata a noi. Donarla in famiglia, con i colleghi di lavoro, con gli amici e nelle nostre comunità. È la croce il nostro faro, la nostra certezza.
È l'amore totale di Cristo che non ci deve far perdere mai la speranza; è in quelle braccia aperte al mondo che ci sentiamo pieni di un amore disinteressato e salvifico. Tuttavia, cosa ci dice questo? Semplice. Donarsi totalmente, allenarsi con delicatezza al sacrificio partendo dalle piccole cose per arrivare, perché no, al martirio. A mia moglie dico sempre che il martirio è una questione di allenamento: si inizia a sacrificare le partite di calcio, poi a svegliarsi presto la mattina per qualche commissione quando sarebbe più piacevole dormire. In questo modo, morendo in queste cose, se un giorno Dio mi chiederà la vita (in senso letterale) sarò pronto: mi sono allenato a morire nelle cose quotidiane, perché tante piccole croci abituano alla croce vera, quella che non mancherà a nessuno. 

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