martedì 12 aprile 2016

Lettere di Berlicche

Lettere di Berlicche di C.S. Lewis è un romanzo epistolare, se così si può definire, che mette in evidenza le sottili trame che il diavolo usa per accalappiarsi anime. Berlicche è un diavolo che scrive lettere a suo nipote Malacoda, apprendista tentatore al quale viene affidato un nuovo «paziente», e con queste cerca di indirizzarlo, di indicargli tutti i trucchi del mestiere di diavolo.
Non immaginiamoci grosse tentazioni. In questo libro l'autore inglese mette in evidenza soprattutto come il diavolo usa gioie e virtù che Dio ci ha donato per suo piacimento: umiltà, castità, scienza, intelletto e coraggio possono essere usate dal diabolico nemico per i suoi interessi.
La dinamica è semplice: estraniare l'uomo da quello che è, dal posto e dal tempo in cui vive, dai rapporti che vive (sia sociali che amorosi) per trasformarli in qualcosa di divisorio, trasformando la bellezza che è implicita in queste cose per conquistare anime e mettere l'uomo in condizioni di non riconoscere il coraggio per affrontare la vita e le sue difficoltà, di non riconoscere le sue potenzialità intellettuali nascondendole da una finta umiltà, ubriacando l'uomo per dannarlo e allontanarlo dall'amore del suo eterno «Nemico», dalla vita che Lui ha pensato per l'uomo.
Questo libro descrive benissimo la lotta (che nasce dall'invidia del seme di eternità che Dio ha donato all'uomo)  che il diavolo ha intrapreso con il Creatore, una battaglia che finisce quando l'uomo riconosce che Cristo non può essere ridotto alle proprie idee, che è essenziale essere "unicamente cristiani". Un libro attualissimo che, oggi più che mai, ci da le indicazioni per individuare le tentazioni e combatterle.

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