giovedì 15 settembre 2016

Stabat Mater Dolorosa

Non sono una madre (e per ovvi motivi fisici non lo sarò mai) quindi non potrò mai comprendere a fondo il dolore che come una spada trafisse il cuore di Maria ai piedi della croce su cui era inchiodato Gesù. Non potrò mai capire le sue lacrime nel vedere le sofferenze di suo figlio causate dai nostri peccati e non per una Sua colpa. Innocente immolato per noi, questa è la causa maggiore del dolore di Maria. Una madre, inoltre, spera di non sopravvivere ai suoi figli. Ricordo con dolore le lacrime di mia nonna alla morte di mia madre. Tutti soffrivamo, certo: noi figli avevamo perso la madre e mio padre la moglie, la sua sposa. Tuttavia, mia nonna aveva perso la figlia e, ancora oggi, non credo che riusciremo mai a comprendere il suo dolore di madre.
I Vangeli raccontano gli ultimi momenti della vita di Gesù ma c'è un cantautore italiano che, con un'umanità incredibile, è riuscito a descrivere, a modo suo, quello che Maria provava ai piedi della croce di suo figlio: Fabrizio De Andrè. Nella canzone Tra madri, contenuta nell'album La Buona Novella, scrive quelli che lui immagina essere i pensieri della madre di Gesù in quel tragico momento:

Piango di lui ciò che mi è tolto,
le braccia magre, la fronte, il volto,
ogni sua vita che vive ancora,
che vedo spegnersi ora per ora.
Figlio nel sangue, figlio nel cuore,
e chi ti chiama - Nostro Signore -,
nella fatica del tuo sorriso
cerca un ritaglio di Paradiso.
Per me sei figlio, vita morente,
ti portò cieco questo mio ventre,
come nel grembo, e adesso in croce,
ti chiama amore questa mia voce.
Non fossi stato figlio di Dio
t'avrei ancora per figlio mio.

Che tristezza nel pensare che quel dolore lo abbiamo causato noi, l'ho causato io. Quindi, come posso rimediare a questo? Cosa posso chiedere da cristiano a Maria? Cosa posso fare per avere il suo perdono? Posso chiederle che il suo dolore possa essere il mio; che le sue lacrime possano bagnare il mio viso; che la mano che trafigge il suo Sacro Cuore non sia la mia. Posso chiederle la forza di aiutarmi a fare in modo di non prolungare il suo dolore con i miei peccati.

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