mercoledì 28 settembre 2016

Un caffè svela chi siamo

Il modo con cui prendiamo il caffè è indicatore della società in cui viviamo. Spero che tutti sappiate cos'è una macchinetta napoletana e della filosofia (perché di tale si tratta) che ne contraddistingue la preparazione del caffè. Un procedimento lento per il quale serve tanta pazienza. Eduardo de Filippo, nella commedia Questi fantasmi, ne descrive, in una scena, la minuziosa preparazione. In poche parole chi vuole prendere un buon caffè napoletano deve sedersi e aspettare. 
Purtroppo noi non ce la facciamo. Le nostre case sono piene di macchinette che, inserendo semplicemente una capsula o una cialda, ti prepara un caffè in poco tempo. Senza demonizzare questa nuova tecnologia (io sono il primo ad avere una di queste macchinette in casa), quello che voglio dire è che, spesso, siamo costretti ad essere veloci e la tecnologia non ci aiuta in questo. Quante cazziate, per esempio, per non aver letto una Email nel momento preciso in cui è arrivata?
La tecnica, quindi, come aveva affermato Heidegger non ha una funzione meramente strumentale ma, anche, di svelamento della realtà (Heiddeger, La questione della tecnica, Mursia, 1976). Non voglio annoiarmi con concetti filosofici (soprattutto perché l'intellettuale tedesco appena citato non mi è affatto simpatico) ma quello che voglio scrivere è che le tecnologie che usiamo ci svelano la società in cui viviamo. Quindi, per non avvalorare la teoria della decrescita, che reputo non funzionale e fuori dal percorso storico ed evoluzionistico dell'uomo, concludo scrivendo che ora vado a prendermi un bel caffè con la mia Nespresso (devo fare altre cose dopo aver scritto questo post) e dopo pranzo mi preparo un bel caffè napoletano.

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