martedì 3 ottobre 2017

Perché sono un credente?

L'altro giorno ho letto un post di una persona che conosco in cui erano scritti i motivi per i quali non fosse un credente. Li ho letti con curiosità e ho deciso di elencare i motivi per i quali io, invece, sono un credente.
Io sono un credente perché sono certo dell'esistenza di Dio; perché la mia vita, con le sue difficoltà e le sue gioie, mi ha sempre dato prova certa che esiste un Padre che mi ama e mi accompagna.
Io sono un credente perché sono una persona felice, gioiosa che cerca la speranza anche quando questa sembra non esserci. Non sono credente perché voglio trovare una risposta alle mie sofferenze; non lo sono perché voglio affrontare la vita con stoicismo. Lo sono per manifestare a tutti la gioia del Vangelo.
Io sono un credente perché non sono da solo: ho una comunità che mi accompagna e mi tiene per mano, che mi fa sentire la presenza di Dio nella mia vita.
Io sono un credente perché sono stato salvato e continuo ad essere salvato ogni giorno da un Padre che sa indicarmi la via giusta da prendere.
Io sono un credente perché credo che tra fede e scienza ci sia un legame indissolubile, perché tutte le opere del Creato hanno in Dio origine e compimento; perché ogni scoperta, frutto dell'intelletto umano, sono la prova concreta che Dio ci offre le condizioni di vivere meglio e progredire.
Io sono un credente perché amo la Giustizia. Sono un credente perché la mia massima aspirazione è quella di essere santo diventando una persona giusta, che non si lascia sopraffare dalle ingiustizie piccole e grandi di ogni giorno.
Io sono un credente perché amo di un amore che non viene compreso, che viene disprezzato e anche male interpretato. Sono un credente perché le mie imperfezioni non vengono giudicate da Dio. Io sono un credente perché, nonostante tutto, allungo una mano anche quando questa sembra restare al proprio posto.

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