martedì 10 ottobre 2017

Vorrei abbracciare il Papa

Ebbene sì, vorrei abbracciare papa Francesco e non voglio farlo perché sembra essere di moda trattare il Papa come uno di famiglia. Vorrei abbracciare il Papa per mostrargli la mia vicinanza, per mostrargli che, di fronte a tutti quelli che lo attaccano (non credenti e credenti), ci sono io che gli voglio bene.
Vorrei abbracciare il Papa perché c'è il rischio che possa sentirsi solo quando una fetta molto ampia di cattolici non capisce quello che dice e non si rende conto che è lo Spirito che parla tramite lui; perché a tutti questi cattolici che gli pongono tranelli dialettici e no, io vorrei dire di lasciarsi trasportare dalla bontà concreta che esce dalla bocca (e dalla penna) di Francesco.
Vorrei abbracciare il Papa per mostrargli che non casco nella trappola di chi strumentalizza le sue parole; di chi vorrebbe una giustificazione dei propri comportamenti cambiando il significato delle parole del Pontefice; di chi fa orecchie di mercante e ascolta solo quello che  più gli aggrada dei discorsi di Francesco.
Vorrei abbracciare il Papa per mostrargli che non sono un suo tifoso, che il mio bene verso di lui è forte anche quando le sue parole per me sono incomprensibili, dure da accettare; che vanno contro a quello che ho spesso pensato di essere la cosa giusta da fare da dire.
Vorrei abbracciare il Papa per fargli capire che mi ha trasmesso la gioia di una fede rinnovata, concreta e sincera, grazie alla quale, oggi, ho ancora di più la consapevolezza che devo uscire dal mio buco per annunciare Gesù alle periferie del Mondo.

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